GIVONE GIORGIO Impresa Individuale
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Il 2025 segna una scadenza importante per chi intende investire in impianti fotovoltaici, soprattutto se residente in piccoli comuni o desideroso di beneficiare delle ultime agevolazioni ancora disponibili. Tra queste spicca il contributo a fondo perduto del 40% previsto dal PNRR, riservato agli impianti fotovoltaici realizzati nei comuni con meno di 5.000 abitanti e inseriti in una Comunità Energetica Rinnovabile (CER).
Questa misura, finanziata con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, prevede un contributo a fondo perduto pari al 40% delle spese ammissibili per la realizzazione di impianti fotovoltaici in piccoli comuni, a condizione che questi impianti vengano condivisi all’interno di una CER. L’obiettivo è quello di promuovere l’autoconsumo collettivo e ridurre i costi energetici in territori che, spesso, pagano un prezzo più alto in termini di accessibilità e infrastrutture.
La normativa prevede un tetto massimo di spesa ammissibile, che, se da un lato rende il contributo interessante per impianti fotovoltaici standard, dall’altro limita fortemente la convenienza per chi desidera installare anche un sistema di accumulo (ovvero, una batteria). In questi casi, infatti, l’investimento complessivo supera facilmente il massimale, e la parte eccedente non beneficia dell’incentivo, riducendo sensibilmente il vantaggio economico dell’intervento.
Per i privati cittadini che intendono installare un impianto fotovoltaico con batteria su prima casa, potrebbe essere più conveniente ricorrere al credito d’imposta del 50%, disponibile ancora in tale percentuale fino alla fine del 2025. Questo incentivo consente di recuperare la metà dell’investimento sotto forma di detrazione fiscale in 10 anni, senza vincoli di inserimento in una CER e con una maggiore flessibilità progettuale.
Entrambi gli incentivi – il contributo del 40% PNRR e il credito d’imposta del 50% – sono in fase di esaurimento, sia per motivi temporali (le scadenze sono previste entro il 2025) sia per questioni di esaurimento fondi. Per questo motivo, è fondamentale agire subito: la fase preliminare di progettazione e richiesta di adesione richiede tempo, e chi aspetta rischia di restare escluso dai benefici.
Se risiedi in un comune con meno di 5.000 abitanti e hai intenzione di installare un impianto fotovoltaico, valutare subito l’adesione a una CER può consentirti di ottenere un contributo a fondo perduto fino al 40%. Tuttavia, se l’impianto prevede batterie d’accumulo, è importante fare attenzione ai massimali: in questo caso, potresti ottenere un vantaggio economico maggiore puntando sul credito d’imposta del 50%, ancora disponibile per le prime case.
In ogni caso, il consiglio è uno solo: muoversi ora. I tempi per accedere a questi incentivi sono ormai stretti e, come spesso accade, chi arriva per ultimo rischia di restare a mani vuote.
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